21/11/2024 ore 12:33
Terni: la Guardia di Finanza scopre una frode milionaria, il Tribunale dispone il sequestro preventivo per 7milioni di euro
A conclusione di un’articolata indagine di polizia economica-finanziaria, la Guardia di Finanza di Terni ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo per equivalente per un importo di circa 7milioni di euro. Il decreto è stato emesso dalla locale Autorità Giudiziaria nei confronti di una società operante nel settore dei servizi alle imprese. I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, sotto l’egida della Procura della Repubblica di Terni, hanno raccolto evidenti indizi di reità nei confronti di due soggetti che, alternandosi nella rappresentanza della società, avrebbero posto in essere un’articolata frode fiscale attraverso la creazione di fittizi crediti Iva e di 'Ricerca e sviluppo' attraverso la presentazione di dichiarazioni fiscali fraudolente, mediante la contabilizzazione di acquisti mai effettuati. "Una volta creati, i citati crediti risultati inesistenti - si legge in un comunicato della Gdf -, venivano utilizzati mediante un’operazione di compensazione condotta direttamente attraverso il cassetto fiscale della società per far fronte al pagamento di imposte dovute nonché per procedere al versamento di contributi previdenziali ed assistenziali dei lavoratori che, formalmente, risultavano alle dipendenze della stessa ma che, di fatto, erano impiegati presso soggetti economici terzi in forza di contratti di prestazione d’opera, causando un ingente danno al fisco, agli enti previdenziali nonché ai lavoratori stessi. Gli approfondimenti investigativi, condotti con riguardo ai periodi d’imposta dal 2018 al 2021, hanno consentito di ricondurre al territorio ternano la regia della frode nonostante la sistematica variazione della sede legale della società posta tra Milano, Roma e Salerno, al fine di eludere i controlli dell’Amministrazione Finanziaria. Pertanto - continua il comunicato -, i responsabili sono stati deferiti alla Procura della Repubblica per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifizi, per indebita compensazione di crediti inesistenti, per esibizione ed uso di atti falsi ed occultamento delle scritture contabili. Alla luce degli elementi emersi il Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Terni ha emesso apposita misura cautelare reale per l’importo di circa 7milioni di euro, pari ai crediti di imposta inesistenti esposti in dichiarazione, eseguita attraverso l’aggressione delle liquidità giacenti sui conti correnti e delle altre disponibilità riconducibili ai due rappresentanti pro tempore nonché alla società. Inoltre, al fine di impedire la reiterazione della procedura illecita di compensazione, è stata inviata alla competente Agenzia delle Entrate apposita segnalazione al fine di disconoscere i crediti inesistenti".
6/5/2022 ore 11:50
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