Terni: violenta rapina ai danni di un disabile, i carabinieri arrestano una 21enne ed un uomo di 43 anni
I carabinieri di Terni hanno arrestato una 21enne italiana e di tunisino di 43 anni. I due, stando a quanto riferiscono i carabinieri, sarebbero ritenuti responsabili di rapina aggravata in danno di un 52enne ternano. L'episodio è avvenuto lo scorso 4 dicembre presso l’androne condominiale dell'abitazione dell'uomo, in un quartiere semicentrale di Terni. Stando a quanto riferiscono dal comando provinciale dell'Arma si sarebbe trattato di "una rapina violenta perpetratata ai danni dell'uomo, sofferente di una patologia che non gli consente di deambulare e parlare perfettamente".
I FATTI
L'uomo, con molta fatica - si legge nel comunicato -, appoggiandosi ad un carrellino, era sceso in strada per gettare la spazzatura ma, poco prima di rincasare, sarebbe stato colto alle spalle dall’uomo e dalla donna che, approfittando della condizione di minorata difesa, lo avrebbero afferrato e gettato in terra. Dopo avergli chiuso la bocca con una mano, i malfattori lo avrebbero percosso violentemente con calci e pugni, riuscendo a sfilargli il portafoglio dalla tasca, contenente documenti, il bancomat e la somma di 160 euro. Terminata l’azione delittuosa la coppia si sarebbe data a precipitosa fuga per le vie circostanti, facendo perdere le proprie tracce. Con molta fatica, vista la patologia sofferta, l’uomo è riuscito a rimettersi sulle proprie gambe e a far rientro presso la propria abitazione, dalla quale riusciva ad avvisare i propri parenti. Sono stati allertati i carabinieri che si sono portati sul luogo della rapina. Le indagini, sin dalle prime battute, non si sono rivelate semplici. L’uomo, molto scosso, con molta difficoltà ha cercato di ripercorrere i drammatici momenti senza tuttavia riuscire bene a collocare nel tempo i fatti. Fortunatamente, il condominio dove è avvenuto l'episodio è dotato di un impianto di videsorveglianza e questo ha permesso agli inquirenti di visionare le registrazioni delle ore precedenti. I militari hanno così potuto individuare i fotogrammi dell’azione delittuosa. Nei 'frame', seppur travisata dalla mascherina protettiva, i carabinieri hanno riconosciuto la figura della donna già nota per altri fatti legati al mondo delle sostanze stupefacenti, nonché quella dell’uomo, che al momento della rapina indossava gli stessi pantaloni già indossati in occasione di altre attività delittuose. Ad ulteriore conferma dell’identificazione della donna, i militari hanno individuato altri fotogrammi che la ritraevano il 2 dicembre, due giorni prima della rapina quando era stata convocata presso la caserma di via Radice per altra attività di polizia ed in quel frangente indossava le stesse scarpe, lo stesso zaino e lo stesso giubbino di colore rosa. Il giorno della rapina, poche ore dopo i fatti, la donna si era presentata in Questura per apporre la firma di controllo, poiché sottoposta alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno, indossando gli stessi indumenti seppur con il giubbino risvoltato. Nel corso della perquisizione presso l’abitazione della donna in fase di esecuzione dell’ordinanza restrittiva, i militari hanno individuato l’uomo nascosto tra lenzuola e coperte all’interno del letto contenitore. Al termine delle operazioni l’uomo è stato condotto presso il carcere di Sabbione, mentre la donna, madre di una bambina in tenera età, è stata ristretta agli arresti domiciliari, a disposizione dell’A.G. per l’interrogatorio di garanzia.
(Foto di repertorio, presa dalla Rete)